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Interior Design

PROGETTAZIONE    RENDERING 3D

Marta Testa
Interior Designer

Come nasce la tua passione per il design e l’arredamento?
Fin da bambina ho vissuto nel mondo dell’edilizia grazie a mio padre e mio fratello che ne hanno fatto un lavoro; per me parlare di ristrutturazioni, arredamento e architettura è all’ordine del giorno. Proprio da qui nasce la mia passione che, fino ai 20 anni, è rimasta inespressa ma che poi si è tradotta in una vera e propria esperienza di studio, lavoro e di vita tramite il mio percorso allo "iuad".

Quando si realizza un nuovo pezzo di design, cosa credi non bisogna dimenticare?
Chi saremmo noi senza il nostro passato? Allora anche un oggetto di design, come potrebbe avere una propria identità senza il passato?

Qual è la fonte di ispirazione, il tuo punto di riferimento nei tuoi lavori e perché?
Io cerco di prendere ispirazione sempre e comunque dalle situazioni e circostanze specifiche. Non c’è una fonte di ispirazione precisa o un modello a cui penso nel momento in cui progetto un oggetto di design. Ho però un’identità, uno stile, un tratto che mi contraddistingue e rimane più o meno immutato nei vari progetti, ma l’ispirazione è diversa da progetto a progetto.

Da cosa parti nei tuoi nuovi progetti?
Il punto di partenza per me è sempre la pulizia delle linee e la coerenza tra le parti che compongono un oggetto o un interno.

Come immagini il design del domani? Quali potranno essere i materiali, anche in chiave di uno sviluppo ecosostenibile su cui puntare?
Mi immagino un tipo di design accessibile a tanti, e non a pochi, come ancora, purtroppo, accade a causa di questioni di costi, di comunicazione e di visibilità. Mi immagino inoltre un tipo di design sostenuto da un maggiore utilizzo di materiali eco-sostenibili, ancor meglio se locali per ottimizzare i costi.

Raccontaci del tuo progetto qui presentato. Da cosa hai tratto ispirazione?
L’ispirazione nasce da una calla. Per giorni ho continuato a chiedermi che cosa potesse uscirne da essa, cosa potesse essere “utile” nel mondo dell’interior; così dopo un po’ nasce l’idea di prendere il fiore in questione e immaginarlo come un lavabo da bagno, in due versioni, una da appoggio e una da terra.

Con che materiali è stato realizzato? Raccontaci come l’hai lavorato.
Calliope prende ispirazione da un particolare tipo di calla: la calla nera. Data la possibilità di fondere insieme due materiali come il marmo Rosso Levanto e resina eco -Kerakoll-, ho ricreato le sfumature naturali della calla. Il marmo-resina è un agglomerato ottenuto dalla miscelatura di graniglie di marmo.

Pensi che il progetto ti rappresenti, che in qualche modo parli di te?
Trovo che quest’oggetto, tramite la sua sinuosità, ottenuta dalla lavorazione di una particolare resina, crei un’atmosfera calda e naturale all’interno del proprio bagno reso così unico e originale. Come potrebbe non rispecchiarmi essendo nato completamente dal mio istinto.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro, i tuoi sogni nel cassetto?
Quattro anni fa decisi di abbandonare i miei studi di Ingegneria per poter intraprendere quella che è sempre stata la mia passione: la progettazione di interni. Con i miei tre anni allo "iuad" ho imparato ad approcciarmi anche al campo del design, cosa che non avrei mai detto, eppure… è successo! Sogno di poter portare avanti questa passione e far sì che i tanti sacrifici fatti nel campo dello studio possano essere ripagati, ben presto, anche nel campo del lavoro per poter dire: “Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”.


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