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Fashion Design

FASHION    MODELLISTICA

Silvia Grasso
Fashion Designer

La tua passione per la moda come è nata? È un amore che hai sempre avuto o si è sviluppato col tempo?
La mia passione per la moda credo sia nata con me. Fin da piccola infatti ho avuto una predilezione per il bello, per l’arte e per la creatività che con il tempo si è concretizzata attraverso l’interesse per la moda e per i vari aspetti legati al fashion system. Ad oggi questa passione si sta sviluppando grazie allo studio, alle esperienze e ai sacrifici, a cui non mi sono mai sottratta.

Quanto e come è mutata la tua concezione di moda negli anni della formazione? Quando ti sei avvicinata a questo mondo avresti immaginato di realizzare un progetto simile sia sul piano stilistico che dell’idea di partenza?
Mi sono accostata in maniera consapevole al mondo del fashion system intraprendendo un percorso universitario economico manageriale con attenzione al mondo della moda ed in seguito, dopo la laurea, ho frequentato il corso triennale in Fashion Design. Gli anni di studio, coadiuvati contemporaneamente dalle esperienze lavorative, mi hanno fatto capire il vero percorso da intraprendere. Quando ho cominciato ad approcciarmi a questo mondo ero consapevole di avere un’idea di partenza ma di non avere né i mezzi né le conoscenze per creare e rendere reale quello che pensavo.

Raccontaci del tuo progetto qui presentato. A cosa ti sei ispirata, spiegaci il mood di riferimento, i materiali utilizzati.
Il mio progetto si basa essenzialmente sull’idea di spensieratezza e leggerezza. L’ambientazione del mio mood è il parco giochi, con specifico riferimento ai diversi elementi che vi si possono trovare all’interno. La protagonista è una donna che ostenta il suo lato più innocente e, per un momento, è nostalgica di un’infanzia lontana nella memoria. È nata così una capsule collection che mixa tessuti in cotone americano con felpe garzate e non, denim e Plush Cuddle, chiffon, canvas, maglie accoppiate che sembrano gommose e tele ricamate a mano con punto croce. Ho prestato particolare attenzione alla ricerca degli accessori e ho deciso di utilizzare patch a tema candies, bottoni grandi e colorati in stile anni ‘70, palline di feltro multicolore e diverse applicazioni in metallo dorato che riprendono i rilievi incisi sulle volte della giostra dei cavalli. La gamma di colori predominante è tenue costituita da nuance rosa, lilla, azzurro e verde pistacchio, con delle rotture cromatiche calde gialle e aranciate. In tutta la collezione è presente il dualismo tra i tessuti monocromatici e quelli stampati a motivi (floreali, quadretti vichy, pois di diverso diametro, righe). Le rifiniture sono totalmente fatte a mano in pieno stile sartoriale.

Il mondo della moda sta ampliando sempre più i propri orizzonti culturali e geografici, quale potrebbe essere secondo te la nazione del domani?
La nazione del domani? L’Italia! Trovo che a livello mondiale la nostra nazione non abbia eguali in fatto di realtà artigianali. Persone provenienti da diversi paesi restano stupiti guardando lavorare gli artigiani italiani. Inevitabilmente nel prossimo futuro ci sarà un’inversione di rotta. Chi potrà permetterselo vorrà distinguersi, si allontanerà da tutto quello che è la mass production. L’Italia è storia, è unicità dei prodotti, è qualità sia nelle materie prime che nelle lavorazioni. Tutti elementi che non si possono improvvisare nè acquisire sul momento.


Progetto


# Outfit
# Photo: Roberto Rigillo
# Model: Luciana Donadio; Make up: Assia Galiero