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Interior Design

PROGETTAZIONE    RENDERING 3D

Nunzia Perrotta
Interior Designer

Come nasce la tua passione per il design e l’arredamento?
La passione per il design è nata quando ero piccola, quando mi cimentavo a rompere oggetti per poterne costruire di nuovi. Poi con il tempo, crescendo, ho iniziato ad approfondire questa passione, per arrivare a scoprire il mondo dell’architettura d’interni, e da allora, ho deciso che questa era la strada che volevo intraprendere.

Da cosa parti nei tuoi nuovi progetti?
Dipende. Per i progetti di design, dove in genere non ci sono committenti precisi, mi lascio trasportare dall’istinto e dalle emozioni. Infatti solo in alcuni momenti riesco a progettare un oggetto, dipende se sono ispirata. Per l’architettura, cerco di capire bene cosa vuole il committente per poi realizzare qualcosa che vada ben oltre le loro aspettative secondo il mio stile.

Raccontaci del tuo progetto qui presentato. Da cosa hai tratto ispirazione?
Questo progetto è nato da un’esercitazione durante i primi anni di studio, in cui dovevamo progettare un bar. Come location avevo scelto un edificio dell’800, dove ho cercato di non contaminare la struttura portante, ma di valorizzare i decori e le altezze. Ho realizzato un corpo centrale con i servizi utili ad un bar, distaccato dalle pareti, in modo tale da non dover intervenire sulla struttura in modo invasivo.

Con che materiali è stato realizzato? Raccontaci come l’hai lavorato.
Come ogni progetto, viene prima realizzato uno schizzo, per poi trasferirlo in autocad, ed infine 3Dstudio max per la modellazione.

Pensi che il progetto ti rappresenti, che in qualche modo parli di te?
Certo. In ogni progetto, da sempre, ho cercato di parlare di me. I progetti sia nel design che nell’arredamento sono sempre completamente differenti tra di loro, ma nonostante tutto hanno un filo conduttore, il mio stile.

Quando si realizza un nuovo pezzo di design, cosa credi non bisogna dimenticare?
Non c’è una cosa da ricordare o da non ricordare. Penso che nella progettazione si debba tenere sempre una vista a 360°, bisogna trovare il modo di far confluire insieme l’istinto e il metodo.

Qual è la fonte di ispirazione, il tuo punto di riferimento nei tuoi lavori e perché?
Per la progettazione posso ispirarmi a qualsiasi cosa e il mio punto di riferimento è il fine del progetto stesso. Quando intraprendo un nuovo lavoro cerco di interrogarmi costantemente sul come debba essere il risultato finale, in modo tale da trovare soluzioni che mi aiutino a raggiungere l’obiettivo prestabilito, anche se spesso durante la fase creativa/progettuale viene stravolto totalmente.

Come immagini il design del domani? Quali potranno essere i materiali, anche in chiave di uno sviluppo ecosostenibile su cui puntare?
Il design è una continua rivisitazione del passato, dove vengono “modificati” dei particolari. Spero che con l’avanzare delle nuove tecnologie si riesca ad interfacciarsi a nuove idee progettuali, sicuramente ecosostenibili, dato l’abuso di materiali che fino ad ora abbiamo prodotto. Vivere ecosostenibile ormai è quasi uno stile di vita che cresce sempre di più, e forse con l’avanzare del tempo ciò su cui punterei, non è un materiale in particolare, ma entrare nell’ottica di una produzione essenziale, produrre ciò che serve, senza spreco di risorse e materiali.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro, i tuoi sogni nel cassetto?
Per ora il mio sogno è realizzarmi come interior e designer. Viaggiare per ampliare il mio modo di vedere le cose, conoscere e trovare sempre nuove soluzioni nell’ambito del design, fare la differenza.


Progetto


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